La Caritas italiana nasce nel 1971 con il desiderio che la comunità cristiana diventasse luogo accogliente, sensibile e attento, ossia con una funzione pedagogica, per educare alla vita buona del Vangelo i cristiani e renderli veri fratelli dei poveri, degli emarginati, degli immigrati, dei senza dimora, delle vittime di tratta,… in una carità fatta di incontro, condivisione, partecipazione, scambio reciproco e cammino condiviso.
Anche la Comunità del Bassanello ha fatto proprio nel tempo questo invito. Un segno concreto è stato quello vissuto nel 2020, in piena pandemia, grazie all’impegno della nostra Diocesi che ha messo a disposizione delle parrocchie una quota economica per l’aiuto ai più poveri chiedendo però anche ai parrocchiani un proprio contributo. È così partito nella nostra parrocchia il Progetto Sociale Parrocchiale in collaborazione con la Caritas di Santa Teresa. Individuate le persone in difficoltà, abbiamo presentato il progetto durante le Messe domenicali con una raccolta in chiesa, trovando una risposta più che positiva. Da questa breve ma significativa esperienza è partita l’iniziativa di una raccolta di alimenti durante le Messe della terza domenica del mese da consegnare alle persone in difficoltà, attività che continua tuttora.
I bisogni immediati di chi fa fatica ad arrivare a fine mese per la perdita del lavoro o per gli aumenti delle bollette, non deve farci dimenticare che nessuno è così povero da non avere niente da offrire agli altri e nessuno è così ricco da non avere niente da ricevere dagli altri e farci camminare verso una carità sempre più autentica. È forse giunta l’ora di trovare anche altre forme di condivisione e solidarietà in cui il povero non sia solo un “destinatario” ma un soggetto capace a sua volta di condividere la propria ricca umanità. Il nostro gruppo da tempo coltiva un “sogno” che è già realtà in altre parrocchie: creare un “Emporio solidale dell’Unità pastorale”. Esso funziona, a grandi linee, in questo modo: al Centro di ascolto Caritas si individua a chi consegnare una tessera dell’Emporio. Ogni articolo esposto sugli scaffali, ha un “prezzo” espresso in “buoni”. Una persona o famiglia ottiene un certo numero di buoni mensili secondo il numero dei membri che compongono il nucleo familiare. La persona si reca all’Emporio e “compra” quello di cui ha bisogno senza poter superare il numero di buoni mensili a lei destinati. In questo modo le persone possono scegliere i prodotti secondo le loro reali necessità, diventando maggiormente responsabili e protagoniste delle proprie scelte. L’Emporio richiede un numero elevato di volontarie e volontari di tutte le età e questo potrebbe stimolare la comunità cristiana a condividere le proprie risorse economiche ma soprattutto il proprio tempo, facendo della propria vita un servizio concreto agli altri. La carità non può essere a senso unico: è circolare e crea comunità dove ognuno dona e riceve qualcosa dall’altro.
Gruppo della distribuzione mensile
delle borse-spesa del Bassanello