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UNA CARITA’ RINNOVATA

C’è una frase che è difficile sradicare dalla nostra mentalità: “Si è sempre fatto così!”. Vogliamo credere che tale “condizione”, anche nel vivere la carità, sia suscettibile di riproporsi diversamente, rispondendo in forme nuove, con creatività e con più forza propositiva ai bisogni del fratello. Con il “si è sempre fatto così” si corre il rischio, sia nel ricevere che nell’andare, di trascurare l’incontro con l’altro e i suoi bisogni, in particolare con il povero: vogliamo invece credere che si possa coniugare un nuovo impegno per togliere anche i motivi per cui il povero soffre. È anche questa una delle riflessioni emerse negli incontri di gruppo che viviamo ogni 15 giorni, per approfondire e verificare quanto facciamo. Ci siamo accorti che nella Chiesa, da sempre, la Carità è stata una madre attenta, usando competenze, vicinanza, amicizia e solidarietà ma che oggi non è più pensabile avvicinarsi al povero attraverso l’assistenzialismo, che pure aiuta ma lascia entrambi i soggetti mortificati con poche vie di uscita. Nel contesto odierno, in un tempo in cui molto spesso il povero è uno scarto della società ricca, crediamo che la nostra risposta alla domanda del fratello bisognoso (non solo economica ma anche morale, quale la solitudine, la malattia, l’abbandono e altro) possa maturare, mettendo ulteriormente al centro il “vero” incontro con la persona e con la sua sofferenza, costruendo con l’umanità cristiana che ci portiamo appresso, “il” buon aiuto alla maniera di Gesù, facendo in un modo più adeguato e articolato “bene il bene”. Facendo memoria: la Caritas italiana ha avuto sin dall’inizio una funzione pedagogica, ossia è stata attivata come strumento concreto per educare la comunità a vivere la carità fraterna, anche prendendosi cura della povertà ma anzitutto formando al suo interno persone impregnate dell’amore del Signore e coscienze attente agli altri. San Vincenzo de Paoli (figura del ‘600 a cui la Caritas della nostra Parrocchia fa riferimento come testimone e protettore) con lo strumento umile della visita alle persone nelle loro case, ci ha indicato una via pedagogica da seguire che sentiamo quanto mai attuale. A distanza di anni noi crediamo la si possa percorrere per affermare quell’affettuoso e aperto “ci siamo”, “la comunità ti è vicina”, alle persone che sono nella fatica e lasciare che anche da esse arrivi una nuova energie per noi e per l’intera comunità. Questo modo di essere è per tanti motivi da ricostruire ma con l’aiuto di tutti crediamo si possano trovare i modi adeguati per vivere l’autentica pedagogia della Caritas.
Nei giorni odierni, la Caritas della Parrocchia dei Santi Angeli Custodi, incontra, ascolta, aiuta, ogni giovedì diverse famiglie in difficoltà ma vorremmo poter esprimere l’amore del Signore incontrando ulteriormente le persone lì dove vivono. Insieme a quanti svolgono un servizio nella nostra parrocchia e in quelle dell’Unità pastorale, crediamo che questo desiderio si possa realizzare, vivendo anche in questo modo la “Chiesa in uscita” di cui ci parla spesso papa Francesco.

La Caritas “San Vincenzo”
della Parrocchia dei Santi Angeli Custodi