Storia della Parrocchia
Nel 1950 l’allora parroco di S. Maria Assunta (al Bassanello – PD), don Anselmo Bernardi, dinanzi al progressivo popolamento della zona, propose al vescovo di Padova Mons. Girolamo Bortignon l’idea della creazione della parrocchia della Guizza. La proposta fu favorevolmente accolta e nel febbraio 1951 la Curia acquistò dalla famiglia Fasolo l’area necessaria alla realizzazione delle opere relative alla struttura parrocchiale.
Alla fine dello stesso anno, don Anselmo Bernardi tenne presso l’antica chiesetta del Baraccon (l’attuale Oratorio dell’Angelo di Via Fogazzaro) la prima riunione dei capifamiglia della zona presentando loro don Fortunato Gambin (cappellano al Bassanello), che sarebbe diventato il futuro parroco della nascente parrocchia dei SS. Angeli Custodi in Guizza. Il nome Guizza deriva dal termine longobardo wizza che si riferisce al mannello di paglia che identifica il possesso di un luogo e, per estensione, un bosco di proprietà pubblica.
La nuova Parrocchia intitolata ai SS. Angeli Custodi fu istituita il 4 aprile 1954 e, in attesa della costruzione della chiesa parrocchiale, il 27 maggio il Vicario Generale mons. Giuseppe Pretto, elevò provvisoriamente la chiesetta del Baraccon quale chiesa parrocchiale. Il 24 settembre 1954 don Fortunato Gambin viene nominato Parroco della nuova parrocchia.
Nella guida della parrocchia si sono avvicendati:
- don Fortunato Gambin dalla fondazione sino al 18 aprile 1991
- don Ottaviano Menato dal 15 ottobre 1991 al settembre 2002
- don Sandro De Paoli dal 25 settembre 2002 al settembre 2012.
Nel 2012 ha fatto il suo ingresso don Luigi Bortignon come co-parroco e come moderatore della neonata UNITÀ PASTORALE GUIZZA formata dalle 3 parrocchie limitrofe: S. Maria Assunta al Bassanello, Santa Teresa e Santi Angeli Custodi.
Nell’ottobre 2022 è subentrato come unico Parroco delle tre parrocchie dell’Unità pastorale don Silvano Trincanato, insieme al vicario parrocchiale don Riccardo Benetti e i collaboratori don Andrea Albertin don Giuseppe Toffanelo. Vivono tutti nella canonica parrocchiale, formando una comunità presbiterale.
La chiesa
La chiesa, su disegno dell’ingegnere e architetto Giulio Brunetta, vide la posa della prima pietra il 17 ottobre del 1954 (si inizia con la costruzione della cappella laterale) e viene aperta al culto il 31 agosto del 1957 con la benedizione da parte del Vescovo.
Ricordiamo che i lavori per la realizzazione della chiesa furono funestati – il 13 giugno 1956 – da una tremenda sciagura: durante la posa delle capriate poste a sostegno del tetto, alcune di esse crollarono, trascinando e coinvolgendo alcuni operai. L’incidente causò tre morti e quattro feriti, provocando un immenso dolore nel Parroco e nei fedeli.
L’opera si inserisce nel contesto architettonico del primo dopoguerra: abbandonati i vecchi schemi tradizionali, si orienta verso un’essenzialità costruttiva ancora insuperata.
- All’interno sono custodite delle piccole ma significative opere di interesse artistico:
la Via Crucis disegnata da Fulvio Pendini ed eseguita dai maestri dell’arte vetraria Scolari; - il paliotto dell’altare maggiore, bassorilievo raffigurante quattro angeli che sostengono la chiesa, opera dello scultore Amleto Sartori;
- due opere lignee: il crocifisso dell’altare maggiore e la raffigurazione degli angeli, entrambi opere della scuola Dolsi di Ortisei in Val Gardena.
La Cappella
La Cappella della chiesa conserva al suo interno una pala d’altare eseguita tra il 1640 e il 1650 che raffigura, nella zona superiore, la Madonna con Gesù bambino attorniata da cherubini e putti alati, mentre nel registro inferiore trovano posto il beato felice da Cantalice, un angelo, e, in basso a sinistra, il ritratto del committente raffigurato nell’atto di pregare. Si tratta con tutta probabilità, del nobile padovano Evangelista Zagaglia che fece erigere l’Oratorio dell’Angelo presente nel territorio parrocchiale in cui era collocato in origine il dipinto.