A che scopo all’ingresso delle nostre chiese e, ancor più, delle grandi Cattedrali vi sono dei portali importanti, robusti e decorati? Se fosse soltanto per creare una barriera tra l’esterno e l’interno potrebbero bastare delle porte più semplici, simili a quelle di casa.
Nella sua lunga storia, invece, la Chiesa ha dato sempre importanza a questo infisso, consapevole che non solo permette di entrare o uscire dalla chiesa ma interpella interiormente nel vivere l’incontro con Dio.
Quando entriamo in chiesa portiamo con noi le persone care, il lavoro e la fatica, gli incontri con le persone, le soddisfazioni e le preoccupazioni, quelle quotidiane e quelle più grandi, come pure i desideri per il futuro, per noi e per gli altri. Attraversare il portale della chiesa ci permette di raccogliere tutto questo vissuto e le preghiere che silenziosamente lo accompagnano, per consegnare la nostra vita al Signore, desiderosi di essere sempre uniti a lui. Quel portone che ci lasciamo alle spalle non ci separa dalla nostra vita ma ci permette di fare spazio all’intimità con Dio
e di aprire il cuore alla speranza, ai doni certi che la sua presenza può offrire nella preghiera personale e comunitaria.
Non dovremmo varcare frettolosamente o di corsa la porta d’ingresso della chiesa ma, interiormente raccolti, accostarci e superarla aprendo il nostro cuore per vivere in pienezza il passaggio che vuole avvicinarci a Dio.
Prima di attraversarla, almeno qualche volta, dovremmo fermarci qualche istante in silenzio così da avanzare con cuore puro e disponibilità al Signore. Una volta entrati in chiesa, le mura dell’edificio ci faranno scoprire di essere pietra viva accanto ad altre pietre vive, ossia parte dell’edificio spirituale la cui pietra d’angolo è Cristo e l’elevarsi in alto delle pareti e dello sguardo ci faranno tendere al Padre dei cieli, desiderosi di lui e di fargli dono della nostra vita.
Possiamo sempre varcare la porta d’ingresso della chiesa, in particolare per l’Eucaristia domenicale, con passi di speranza, certi della presenza di Gesù Risorto e della vita che desidera donarci!
Il parroco, don Silvano