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OLTRE IL CONCLAVE

Da due settimane la Chiesa è sulla bocca di tanti, prima per la morte di papa Francesco e poi per l’imminente Conclave da cui uscirà il suo successore. Dal lunedì dell’Angelo, siamo stati travolti da fiumi di immagini e parole, con interventi di tanti tipi, talvolta mirati soprattutto a provocare curiosità e morbosità, piuttosto che corretta informazione.
Il passaggio da un papa ad un altro è un’esperienza importante: nella tradizione cattolica il vescovo di Roma ha un ruolo di guida per la sua Diocesi ma anche universale, in quanto chiamato a servire la carità e l’unità fra tutte le Diocesi del mondo. Ben consapevoli che questo compito è un servizio al Vangelo e al Signore che, proprio nel Vangelo di questa domenica, chiede a Pietro di pascere le sue – “sue”, appunto! – pecore, avvertiamo che non ci bastano le parole umane degli analisti e dei giornalisti per vivere questo momento in tutto il suo spessore. Diventa opportuno, allora, ritornare a fare riferimento alla Parola di Dio, anche quella che ci viene donata quest’anno nel tempo pasquale.
Nelle domeniche da Pasqua a Pentecoste, le letture, tratte dal libro degli Atti degli apostoli e dal libro dell’Apocalisse, ci aiutano ad entrare nel cuore della vita ecclesiale di ieri e di oggi.
Gli Atti degli apostoli, grazie alle vicende della primissima comunità cristiana, di Stefano, Pietro, Paolo e molti altri, ci fanno ben comprendere che la notizia della Resurrezione è potente e capace di infiammare i cuori dei discepoli di Gesù, rendendoli coraggiosi testimoni di un’umanità nuova, dedita a Dio, fraterna, libera da ogni chiusura e missionaria: grazie allo Spirito Santo, la comunità cristiana ha camminato e ancora cammina. L’Apocalisse, poi, con immagini forti, ci porta a riconoscere la presenza fedele e sicura di Dio accanto ai cristiani rifiutati e perseguitati, dove l’ultima parola non è data dal più forte ma dall’Agnello, il Figlio di Dio, mite e buono, che ha sacrificato se stesso per amore.
Le pagine di questi libri, ascoltate sotto la guida dello Spirito Santo, sono Parola di Dio per noi in questo tempo particolare, desiderosi come siamo di viverlo da credenti. Esse sostengono la nostra speranza: ci fanno accorgere che la Chiesa è nelle mani affidabili del Padre, che possiamo fidarci della guida sicura di Cristo e della compagnia umile e forte dello Spirito Santo. Non siamo solo un’organizzazione umana ma la comunità del Risorto, chiamata a soffiare sul fuoco che lui “è venuto a portare” per trasformare il mondo e farlo crescere nella fraternità.
Il parroco, don Silvano