A quaranta giorni dalla Pasqua, viviamo in questa domenica l’Ascensione del Signore:
Gesù Risorto si congeda dai suoi discepoli e poi torna con il suo corpo risorto accanto al Padre. Si apre così, per i discepoli di ieri e di oggi un tempo nuovo, il tempo della responsabilità.
Con la salita di Gesù al cielo, la Chiesa è invitata non solo a guardare in alto (nel racconto riportato negli Atti degli apostoli sono proprio gli angeli a chiedere ai discepoli di non fissarsi a guardare in alto) ma a compromettersi con la storia che attende un annuncio di salvezza e di liberazione.
Fino al giorno in cui si vedrà tornare Gesù allo stesso modo in cui lo si è visto andare in cielo, sarà questo il nostro più grande e straordinario impegno che riguarderà la fede vissuta dentro e fuori casa, l’impegno cristiano nella società ma anche dentro alla Chiesa perché sia sempre più la sposa bella del Signore.
In questo frattempo, allora, possiamo inserire anche l’impegno del nuovo Consiglio dell’Unità Pastorale, un Consiglio che per i prossimi cinque anni avrà la responsabilità di ascoltare e promuovere ciò che il Signore desidera costruire con le nostre tre Parrocchie. Siamo grati per questo passaggio comunitario che ha visto coinvolte tante persone, i candidati e tutti coloro che hanno espresso il loro voto: questa larga disponibilità è un segno concreto della risposta fiduciosa delle nostre comunità a Cristo che sale in cielo.
L’ultimo gesto compiuto da Gesù prima di salire al cielo – le sue mani segnate dalla croce, stese e benedicenti, che incoraggiano e offrono la certezza del dono dello Spirito – rimanga impresso nei membri del Consiglio Pastorale e in ogni cristiano delle nostre Parrocchie: mentre noi siamo presi da tante cose della terra il cielo rimane tra di noi.
Il parroco, don Silvano