“Grazie, perché abbiamo tutti avuto modo di vivere, soprattutto sabato, un momento unico che ci ha arricchito spiritualmente e umanamente!!! E dentro al nostro ‘ordinario’ continueremo a spezzare questo ‘straordinario’ per tanto tempo!!!”. È questo uno dei numerosi messaggi, insieme ad altri condivisi a voce, arrivati nei giorni scorsi al cellulare, dopo che insieme abbiamo vissuto la due giorni di “FEST… IN” al Bassanello. Come già nei giorni a Santa Teresa, tante persone hanno accolto la proposta di festa promossa dalle nostre comunità, ritrovando nel semplice e disteso stare assieme il piacere della vita fraterna e l’incoraggiamento a viverla ancora.
Quanto stiamo realizzando nelle nostre Parrocchie in questo mese valorizza tante diversità presenti tra noi, di età e sensibilità ma anche di provenienza e cultura, provocando l’intera comunità a viverle come dono. Nella sua evoluzione urbana, questo territorio ha sempre avuto la caratteristica di raccogliere persone provenienti da luoghi diversi, prima con un movimento dalla campagna verso la città e poi da altre regioni verso il Veneto e Padova. Negli ultimi decenni tale caratteristica si è ulteriormente sviluppata, permettendo a mondi lontanissimi di vedersi, avvicinarsi e incontrarsi. Ecco la nostra realtà territoriale e comunitaria, ecco i cristiani che sono chiamati a fare comunità per essere lievito buono in questo angolo del mondo, facendo crescere quella che il servo di Dio don Tonino Bello chiamava la “convivialità delle differenze” e che altro non è che la trasparenza di ciò che vivono da sempre il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. “Nel cielo, più persone mettono tutto in comunione sul tavolo della stessa divinità, così che fra loro rimane intrasferibile solo l’identikit personale di ciascuno, che è rispettivamente l’essere Padre, l’essere Figlio, l’essere Spirito Santo. Sulla terra, gli uomini sono chiamati a vivere secondo questo archetipo trinitario: a mettere, cioè, tutto in comunione sul tavolo della stessa umanità, trattenendo per sé solo ciò che fa parte del proprio identikit personale” (tratto da: Pensieri e parole di don Tonino Bello, Paoline, 2013).
Mentre viviamo altri giorni di festa nella Parrocchia dei Santi Angeli, mentre tanti ragazzi, giovani e adulti proseguono l’esperienza del GrEst, rinnoviamo tutti la disponibilità a sintonizzarci gli uni con gli altri.
Ben consapevoli che nel cuore abbiamo tante resistenze, apriamoci all’altro così com’è.
Abbandoniamo volutamente tutto ciò che ci allontana o potrebbe allontanarci reciprocamente, facendo posto a chiunque.
“L’altro è un volto da scoprire, da contemplare, da togliere dalle nebbie dell’omologazione, dell’appiattimento” (don Tonino) e noi abbiamo il mandato di Gesù a riconoscere la sua presenza in tutti, mettendo sul tavolo il pane della nostra santità.
Il parroco, don Silvano