Il mese di luglio regala ogni anno il ricordo di 3+6numerosi testimoni cristiani: fra tutti, porto nel cuore il beato Piergiorgio Frassati la cui memoria viene celebrata il giorno 4, Santa Maria Maddalena la cui festa viene celebrata il giorno 22 e i santi Gioacchino e Anna, ricordati ogni anno il giorno 26. Insieme ad altri, essi ci fanno apprezzare il valore della intergenerazionalità.
La fede è un dono per tutti, per ogni età, per Piergiorgio, giovane torinese di inizio ‘900, per Maddalena, donna matura, “apostola degli apostoli” e per gli anziani Gioacchino e Anna, nonni di Gesù. Non solo: essa matura e si esprime proprio all’interno di una comunità di età variegate, dove ragazzi, giovani, adulti e anziani (e defunti!) vivono una comune appartenenza, si accolgono e si valorizzano reciprocamente, coi loro doni, le loro risorse e i loro limiti.
Anche oggi il bambino e il ragazzo sono un appello alla cura e alla tenerezza da parte dei grandi, come pure un efficace attivatore della vitalità degli adulti, un potente stimolo alla vita per gli anziani: la loro presenza risveglia la paternità e la maternità della comunità, che si sente interpellata ad accoglierli dando un aiuto concreto ai genitori necessariamente impegnati nel lavoro ma anche a parlare loro di Gesù, a nutrirli della sua Parola, a introdurli nella fede.
Nella comunità è un dono straordinario la presenza dei giovani, con la loro dirompente provocazione all’autenticità della vita, anche di fede, e al rinnovamento insieme a un profondo bisogno di essere riconosciuti, apprezzati e valorizzati. Dono necessario è quello delle persone mature negli anni che, avendo vissute tante esperienze, possono aiutare a dare il giusto valore alle cose senza inutili pesantezze e illusioni, con sana fiducia e realismo perché hanno il cuore già ancorato in Dio e nei suoi doni eterni. Fra tutti, vi sono gli adulti, quanti hanno già salutato l’adolescenza dell’età, della mentalità e del cuore che, forti dell’entusiasmo della fede, sanno assumersi la responsabilità di accompagnare altri alle mete grandi della vita, indicando le scelte più opportune.
Se un tempo l’incontro tra generazioni diverse era quotidiano, oggi è un’opportunità che chiede di essere volutamente scelta. Non è scontato che un bambino incontri un anziano e insieme passino del tempo. Non è assodata la presenza dei giovani accanto agli adulti o quella di adulti che vivano in modo significativo la loro presenza. Incontrarsi tra età diverse e mettersi insieme sulla via della santità oggi è una scelta, peraltro necessaria se vogliamo sperimentare lo spessore del vivere e la gioia di essere Chiesa. Chiamati ad essere custodi gli uni degli altri, non lasciamoci rubare la
possibilità di abitare insieme la città e la quotidianità, accogliendo nel bambino, nel giovane, nell’adulto e anziano la presenza stessa di Gesù, Dio con noi.
don Silvano, il parroco