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CON PASSI DI SPERANZA NELLA SETTIMANA SANTA

Nell’ultima domenica di Quaresima, la Chiesa compie un pellegrinaggio a Gerusalemme, insieme a Gesù che, ormai vicino alla città, sale su un animale che non era mai stato cavalcato da nessuno, come facevano i re. Ma se i re cavalcano cavalli, animali da guerra, Gesù sceglie di presentarsi su un puledro, come un Re-Messia di pace. Arrivato alle porte del Tempio, vi entra come se ne fosse il padrone, “purificandolo” dalla presenza dei venditori di animali e dei cambiavalute: da qui in poi il suo pellegrinaggio, la sua “salita” alla grande città, si riveste di forme e significati nuovi.
Nella notte del giovedì santo, Gesù compie un gesto di purificazione non con un bagno rituale, ma lavando i piedi ai suoi discepoli. Non compra un agnello da offrire in sacrificio, ma offre se stesso, il proprio sangue, per rinnovare la Pasqua.
Infine la sua “salita” si compie sulla croce: «Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me» (Gv 12,32). E da qui, nella sua resurrezione, “sale” ancora più in alto: «Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro» (Gv 20,17).
Il pellegrinaggio pasquale di Gesù dà inizio alla speranza cristiana, ossia l’attesa del compimento delle promesse di Dio, in particolare del ritorno, un giorno, del Signore glorioso (At 1,11). Ecco verso dove muovono i nostri passi di speranza!
Buona settimana santa!
don Silvano, il parroco