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I TANTI CAMMINI DEL GIUBILEO …

Dentro un mondo che quest’anno continuerà a correre indaffarato, vi saranno tanti che cammineranno ad altro passo, ai margini delle grandi scelte dei potenti, subendo la guerra, la violenza, l’ingiustizia e vi saremo noi che, insieme a tanti credenti, percorreremo le strade da “pellegrini di speranza”, in cammino verso il Signore.
Non va da sé che viviamo da autentici pellegrini ma come i Magi vogliamo anche noi andare verso il Signore per incontrarlo, offrirgli la vita, vivere di lui. E nell’andare, verso le porte sante di Roma o della camera del coniuge ammalato e anziano, del figlio in difficoltà o del parente con cui non ci parliamo, del Confessionale o di una scelta che sarà il momento di compiere… vivremo la nostra speranza, riponendola nel Signore.
D’altra parte, la speranza cristiana non è un vago ottimismo o “un contenuto da assumere, ma una persona cui aderire, Gesù morto e risorto, il Signore che verrà.
L’eccezionale intervento divino nei suoi riguardi costituisce la garanzia più sicura per coloro che si sono addormentati e per quanti sono vivi” (Andrea Albertin, Speranza per tempi incerti, p. 53).
Papa Francesco ci esorta, in quest’anno, a rinnovare la nostra speranza dando concreti “segni di speranza”, impegnandoci con fede per la pace, per la vita, per i giovani, gli anziani, i malati, i poveri e i migranti, per custodire e preservare la creazione minacciata e ferita, per la giustizia. Sebbene non abbiamo particolari mezzi per modificare i cammini del mondo, noi possiamo diffondere e condividere la nostra speranza, vivendola e celebrandola in prima persona, chiedendola allo Spirito Santo, raccontandola a quanti incontriamo, unendoci agli sforzi di tante realtà ecclesiali e mondiali che già agiscono per un’autentica crescita umana. La speranza crescerà, sebbene a piccole gocce, quando ci metteremo in cammino insieme agli altri, quando staremo fianco a fianco con le attese di speranza degli altri, in un autentico pellegrinaggio umano e spirituale, convinti che vale davvero la pena spenderci e spendere con chi non ha speranza.
Vivere il Giubileo non significa soltanto mettere in calendario una gita sociale ai luoghi della fede o compiere una lunga escursione a piedi lungo le antiche strade dei pellegrinaggi medievali: l’autentico cammino giubilare chiama in causa la nostra coscienza, chiamandola a convertirsi alla speranza che viene dal Signore.
Il parroco, don Silvano