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PELLEGRINI DI SPERANZA NEL TEMPO DI AVVENTO / 2

Anche questa domenica si conclude il “pasto di solidarietà”. Un momento di condivisione per i partecipanti e per gli operatori. È il momento del saluto: si vorrebbe augurare di non vedersi più…non in quel contesto, almeno. Si spera siano realizzati i sogni della persona accolta.
Dalle labbra esce altro: “Arrivederci, alla prossima!”. Al prossimo “pasto” quell’ospite sarà ancora ospite. La situazione non sarà cambiata. Siamo animati da frustrazione e disillusione.
L’esperienza della Carità, vissuta dall’Unità Pastorale negli impegni dell’accoglienza delle donne rifugiate, della distribuzione alimentare, delle visite alle persone bisognose, nei pranzi di solidarietà… è umanamente ancorata a questi sentimenti.
Ci impegniamo per risultati concreti e senza questi ci scoraggiamo. Riteniamo che l’azione sia legittima solo se trasforma la realtà: se non succede, perdiamo tempo.
Ciò che non controlliamo frustra le nostre aspettative. Perché non succede niente?
Perché, nonostante i nostri sforzi, quella persona non si risolleva? Perché impegnarsi? Ogni momento di servizio pone queste domande. E la risposta non credo si trovi, romanticamente, nel sorriso delle persone accolte ma, proprio, nella frustrazione e nella fatica: è nella gratuità che contraddistingue un agire all’apparenza infruttuoso. L’uomo non è, forse, figlio dell’Amore gratuito e libero di Dio? Non è questo un Amore che sembra insensato, destinato a restare senza risposta?
Il Padre del figlio prodigo ( cf. Lc 15,11 ss.) vive sperando che il figlio, cui aveva donato i propri tesori, torni: un ritorno impossibile in quella che può apparire un’attesa sconfortante. Questo modello ci muove ad un sentimento nuovo, che ci spinge ad agire. È il germoglio di una Speranza impossibile che cresce nel cuore. Non è l’alienante attesa del realizzarsi di qualcosa. È la Speranza ATTUALE di essere figli di un amore che ci attende fino all’impossibile, e che promette di essere QUI ed ORA presente, ogni volta che accogliamo i fratelli.
Mattia Pezzolo, Referente della Carità
nel Consiglio Pastorale Unitario