Si conclude in questa settimana l’anno liturgico, che “è per noi la possibilità di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo, immergendo la nostra vita nel mistero della sua Pasqua, in attesa del suo ritorno. È questa una vera formazione continua” (Francesco, Desiderio desideravi, 64). Questa conclusione ci vede celebrare nell’ultima domenica Cristo Re dell’Universo, ossia il suo essere il Signore di ogni cosa, il capo del corpo, della Chiesa, la pienezza di tutto, Colui che ha riconciliato il cielo e la terra (cf. Col 1,12-20). Questa è anche la meta del nostro cammino: vivere riconoscendo nel Figlio di Dio il nostro unico Signore e compiere ogni scelta mettendo lui al centro. Celebrare Cristo Signore Re dell’Universo nulla ha a che fare con il potere umano ma piuttosto con la fede che lavora il cuore e lo rende, giorno dopo giorno, sempre più simile a quello del Figlio di Dio, umile e generoso. E a questo siamo interpellati anche come comunità cristiana, ossia a lasciarci unire non tanto dalle simpatie o solo da valori condivisi e voglia di relazione ma dalla sua presenza che affascina e attira a sé, trovando in lui il centro, il perno, il cuore del vivere insieme.
Domenica prossima inizierà un nuovo anno liturgico ed entreremo nel tempo dell’Avvento del Signore: di domenica in domenica riscopriremo, grazie anche ad alcuni segni della liturgia, che il Signore è venuto un giorno tra noi nella carne e un giorno tornerà in mezzo a noi ma che anche oggi viene tra noi, soprattutto quando siamo radunati insieme nell’ascolto della sua Parola e nel vivere i Sacramenti. Ed ecco la grande opportunità che tutti, ragazzi, giovani e adulti riceviamo: accogliere la sua chiamata domenicale a celebrare la sua Pasqua partecipando alla Celebrazione eucaristica per incontrarlo. “La domenica, prima di essere un precetto, è un dono che Dio fa al suo popolo (per questo motivo la Chiesa lo custodisce con un precetto). La celebrazione domenicale offre alla comunità cristiana la possibilità di essere formata dall’Eucaristia. Di domenica in domenica, la Parola del Risorto illumina la nostra esistenza volendo operare in noi ciò per cui è stata mandata (cfr. Is 55,10-11) e la comunione al Corpo e al Sangue di Cristo vuole fare anche della nostra vita un sacrificio gradito al Padre, nella comunione fraterna che si fa condivisione, accoglienza, servizio. Di domenica in domenica, la forza del Pane spezzato ci sostiene nell’annuncio del Vangelo nel quale si manifesta l’autenticità della nostra celebrazione” (ibidem).
Il parroco, don Silvano