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ECCO PERCHÉ MAGGIO È IL MESE DI MARIA

Il mese di maggio è il periodo dell’anno che più di ogni altro abbiniamo alla Madonna. In particolare la storia ci porta al XIII secolo, quando Alfonso X detto il saggio, re di Castiglia e Leon, in “Las Cantigas de Santa Maria” celebrava Maria come: «Rosa delle rose, fiore dei fiori, donna fra le donne, unica signora, luce dei santi e dei cieli via (…)». Ma il Medio Evo vede anche la nascita del Rosario, il cui richiamo ai fiori è evidente sin dal nome. Siccome all’amata si offrono ghirlande di rose, alla Madonna si regalano ghirlande di Ave Maria. Si cominciò con il primo giorno del mese, cui a breve si aggiunsero le domeniche e infine tutti gli altri giorni. Erano per lo più riti popolari semplici, nutriti di preghiera in cui si cantavano le litanie, e s’incoronavano di fiori le statue mariane. E come per un contagio virtuoso quella devozione cresceva in ogni angolo della penisola, da Mantova a Napoli. Nel 1725 Dionisi pubblica a Parma “Il mese di Maria o sia il mese di maggio consacrato a Maria con l’esercizio di vari fiori di virtù proposti a’ veri devoti di lei”. Tra le novità del testo l’invito a vivere, a praticare la devozione mariana nei luoghi quotidiani, nell’ordinario, non necessariamente in chiesa. Il resto è storia recente. Nell’enciclica Mense Maio datata 29 aprile 1965, Paolo VI indica maggio come «il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Nessun fraintendimento però – scrive ancora papa Montini – ogni incontro con lei non può non risolversi in un incontro con Cristo stesso».

Riccardo Maccioni; Avvenire; mercoledì 3 maggio 2017