Menu Chiudi

CON MARIA, MADRE DEL BUON CONSIGLIO

«Implorai e venne in me lo spirito della sapienza; con cuore puro io lo accolsi, senza invidia lo dono, non tengo nascoste le sue ricchezze» (Sap 7, 7b.-13). Inizia con queste parole, tratte dal Libro della Sapienza, la Messa dedicata a Maria Vergine, Madre del Buon Consiglio che troviamo nel Messale. Esse ben esprimono il senso profondo del titolo mariano che papa Leone ha sottolineato nei primi giorni del pontificato con il suo Pellegrinaggio fuori Roma al Santuario di Genazzano.
Maria Santissima è Madre del Buon Consiglio perché Madre di Gesù, il Consiglio per eccellenza donato da Dio all’umanità, ma anche perché donna e Madre veramente sapiente, capace di consigliare il Figlio suo e il caro marito Giuseppe, come pure i discepoli di ieri e di oggi.
Affidati a lei insieme all’apostolo Giovanni da Gesù stesso sulla croce (Gv 19,26-27), noi guardiamo a Maria come la Madre premurosa che desidera il meglio per noi, ben conosce ciò che ha valore e ha sicuramente una parola da dirci per costruire la vita senza mai perdere la comunione con Dio. Da lei, come alle nozze di Cana (Gv 2,5) sappiamo di poter ricevere giuste indicazioni su ciò che è necessario fare perché il Regno di Dio si allarghi nei cuori e l’acqua delle tante nostre necessità si trasformi in vino buono e gustoso.
Insieme a papa Leone, anche noi sappiamo di avere bisogno del Consiglio della Vergine Maria per la vita e per il nostro impegno quotidiano: come lui sentiamo la necessità di pregare perché tanti aprano il cuore, grazie anche all’intercessione di Maria, alla Sapienza di Dio, in particolare i giovani, per costruire il proprio futuro, e quanti hanno responsabilità nella Chiesa e nella società, perché le vivano con autentico spirito di servizio e lungimiranza. A lei portiamo la nostra vita di fede chiamata a coniugarsi con tante scelte quotidiane che coinvolgono in modo forte la nostra coscienza, così pure le nostre Parrocchie e la Chiesa intera, in un tempo di profondi cambiamenti che ci interpellano a camminare insieme e a rinnovare l’annuncio del Vangelo. A lei portiamo questo tempo, nel desiderio di vivere e promuovere la fraternità e la pace, la dignità umana, la giustizia e il lavoro.
Sia anche questa la preghiera che affidiamo a Maria nel mese a lei dedicato, sia nei momenti comunitari che in quelli personali, non tanto delegando a lei di portare dentro ai cuori e alle menti la Sapienza di Dio ma piuttosto imparando da lei a fidarci di Dio e a lasciarci lavorare il cuore, perché la nostra vita sia sempre più disponibile al Vangelo.
don Silvano, il parroco