Un mese per il Seminario Diocesano
Il mese di settembre, carico di tanti inizi e riprese, è per la nostra Diocesi anche il tempo dedicato alla preghiera per i giovani chiamati a diventare preti e per quelli che già vivono in Seminario, la comunità che li forma a questo servizio nella Chiesa.
La presenza dei preti è importante per la vita ecclesiale: ne abbiamo bisogno per vivere il dono dei Sacramenti e sperimentare la gioia di camminare insieme come comunità cristiana, soprattutto in questo tempo in cui anche la fede risente di un contesto frammentato e fluido. Come comunità è, quindi, importante portare nella preghiera questa grande intenzione, come pure favorire uno stile e una cultura “vocazionali”, ossia un vivere insieme attento ai doni che il Signore ha messo dentro di noi, soprattutto dei ragazzi e dei giovani, desiderosi che ogni persona li sappia riconoscere, accogliere e valorizzare, fosse anche diventando preti.
Sebbene a lungo termine, credo sia anzitutto questo l’obiettivo a cui guardare, consapevoli che l’avere a cuore la vocazione di ogni persona significa aiutare ciascuno a trovare e vivere il proprio posto nel mondo come pure a realizzare la comunità che vive insieme la gioia del Vangelo e aiuta il mondo a camminare verso l’umanità nuova.
Quest’anno il titolo che accompagna il Mese del Seminario riporta le parole di San Paolo che leggiamo nella seconda lettura della prima domenica di ottobre, Giornata diocesana del Seminario: “Gli stessi sentimenti di Gesù Cristo” (Fil 2,5). Avere gli stessi sentimenti di Gesù è la meta alta che l’Apostolo indica alla comunità dei credenti di Filippi per un cammino comunitario i cui frutti sono unanimità e concordia, meta in cui ritrovarsi come Gesù umili, pazienti e in ascolto obbediente del Padre. I sentimenti di Gesù sono il campo da esplorare per ciascuno di noi, per ampliare il nostro mondo interiore, per trovarsi capiti e conosciuti da Lui, per riconoscere la profondità vera di ogni essere umano, per orientare lo sviluppo e l’esito delle nostre relazioni, per sentire che la Parola attira e chiama. Questi sentimenti sono anche la palestra sapiente per verificare il progetto di una vita interamente dedicata alla Chiesa, per costruire il prete di oggi e di domani, per donare al mondo servi dal cuore generoso.
Mentre affidiamo al Signore i seminaristi della nostra Diocesi, desiderosi che maturino i suoi stessi sentimenti, chiediamogli questo dono anche per le nostre comunità, cosicché da un cuore comunitario vivo e pulsante possano nascere tanti e diversi SÌ generosi alla sua chiamata, fosse anche quella presbiterale.
Il parroco, don Silvano