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IL DONO DELLA PARROCCHIA

Ad ottobre, due delle nostre Parrocchie, festeggeranno i patroni: Santa Teresa di Gesù Bambino il primo ottobre e i Santi Angeli Custodi il 2. Saranno due grandi opportunità per ringraziare il Signore dei doni della fede e di una comunità in cui accoglierla e condividerla: ogni esperienza cristiana nasce dalla testimonianza di altri e la Parrocchia è ancor’oggi un ambiente fondamentale, sebbene non l’unico, per coltivare la fede nel Signore Gesù.
Celebrare i patroni delle Parrocchie, come avvenuto il 15 agosto scorso al Bassanello, offre anche l’occasione per chiedersi cosa significhi vivere la fede insieme e fare Parrocchia in questo nostro tempo: consapevoli che tante modalità del passato non sono più adeguate.
penso possano essere 3 le parole chiave oggi: dignità battesimale, luoghi di vita quotidiana, essenziale.
Fare Parrocchia oggi chiede ai credenti di riscoprire con forza la dignità battesimale, ossia la propria relazione con Gesù, con il Padre e i fratelli: ciò implica superare il senso di inferiorità che fa pensare al rapporto con Dio come qualcosa di troppo grande, alla preghiera come una stranezza di altri tempi e al confronto con il Vangelo e il pensiero della Chiesa come una cosa superata.
Fare Parrocchia chiede di riconoscere che gli spazi parrocchiali sono luogo di incontro e formazione per la Comunità Cristiana ma che essa vive anzitutto nei luoghi di vita quotidiana: nella storia delle persone, nelle loro case, nell’intero quartiere, negli ambienti di lavoro, nel mondo. È nel quotidiano che ogni battezzato è chiamato a coltivare la fede e a fare comunità cristiana e ciò è possibile uscendo dall’individualismo, dalla delega ad altri di una vita evangelica (siano i preti, le suore… o chi è impegnato in Parrocchia) o dall’attesa che siano altri ad attivarsi perché il Vangelo sia di casa nel mondo.
Fare Parrocchia oggi chiede infine di focalizzarsi sull’essenziale, su ciò che realmente fa vivere la fede e rende la comunità luogo in cui sperimentare insieme la presenza di Gesù.
Cercare l’essenziale, implica che non tutto è necessario: mancano i preti, i numeri di una volta, le risorse economiche e cristiani che vivano insieme la preghiera, la fraternità e la carità. Dove puntare, allora, se non sull’ascolto della Parola di Dio, sulla Messa domenicale, sul coltivare le relazioni con gli altri cristiani e con tutti, in particolare i più deboli, realizzando una storia di corresponsabilità dove ognuno si affeziona al bene di tutti?
Spendiamoci ancora insieme perché la Parrocchia sia grembo che genera alla fede: diamo valore alla vita cristiana nelle sue dimensioni personale e comunitaria, per essere credenti capaci di stare al mondo con l’originalità del Vangelo.
Il parroco, don Silvano