La domenica, e in occasione di altre festività durante l’anno, quando le Cucine Economiche Popolari di via Tommaseo sono chiuse, il servizio pranzi per le persone in difficoltà viene svolto in molte parrocchie di Padova: tra queste, da diversi anni, ci sono anche Santa Teresa (fin dal 1999) e i Santi Angeli Custodi (fin dal 2001).
Ogni domenica (la prima del mese per i Santi Angeli, la seconda per Santa Teresa) vari gruppi di volontari si ritrovano per organizzare, cucinare, predisporre e soprattutto accogliere gli ospiti. Non si tratta, infatti, soltanto di offrire da mangiare ma soprattutto di compiere un servizio di accoglienza alle persone, le più svariate, di varie nazionalità e con storie molto diverse alle spalle. Diversamente dagli altri ristoranti, nel nostro si è felici se gli ospiti diminuiscono, segno che alcune persone sono riuscite a recuperare la propria autonomia e non necessitano più del nostro servizio.
I volontari che arrivano sono sempre i benvenuti, ogni tipo di aiuto è prezioso. Capita che adulti, ragazzi dei gruppi della catechesi o giovani, ad esempio scout, ci aiutino a distribuire i piatti, ad apparecchiare e sparecchiare i tavoli, e pranzino con gli ospiti.
Offrire loro l’opportunità di vivere una simile esperienza è decisamente importante, perché, da un lato possono toccare con mano una realtà di cui hanno solo sentito parlare e così scoprire i bisogni degli altri, dall’altro li aiuta a riflettere sulla loro vocazione, a scoprire i propri talenti, a sperimentare la gioia del servizio.
Una proposta del genere non ha un effetto soltanto sul momento né solo su alcuni. In sintonia con il cammino di Avvento che stiamo vivendo, noi crediamo possa avere un effetto ampio, tanto da costruire la pace, desiderio che non riguarda solo i popoli in guerra ma tutti i popoli e tutte le singole persone. Pace è sinonimo di relazioni rispettose, di attenzione ai bisogni degli altri, di comunità che si fa inclusiva e non esclusiva, di credenti che si attivano per la carità, come ci insegna San Tommaso d’Aquino: “La pace è frutto della virtù teologale della carità, e non della giustizia, che è condizione necessaria, ma non sufficiente per la pace”.
A-ttiviamoci per la pace facendoci strumento di carità per gli altri. Ce lo ricorderà in questi giorni la seconda lettera della parola “pAce” esposta nelle nostre chiese. L’iniziale del verbo “attivarci” ci chiama ad alzarci e agire per questo grande dono.
Alcuni volontari delle Caritas