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LA MISSIONE A CASA NOSTRA

Perseverate nell’amore fraterno. Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo. (Eb. 13) E’ riflettendo su questo passo di san Paolo che un gruppo di adulti e di giovani dell’Unità pastorale alla Guizza hanno iniziato ad incontrare i ragazzi richiedenti asilo che hanno trovato casa nell’ex scuola materna della parrocchia del Bassanello, grazie ad un’esperienza di accoglienza diffusa gestita dalla Cooperativa Populus. Abbiamo provato a farci sollecitare dall’invito di San Paolo ad essere ospitali, nella doppia accezione che connota il termine ospite, ovvero a saper ospitare e farsi ospitare dall’altro. E così, piano piano, ci siamo avvicinati a questi nuovi vicini di casa offrendo loro qualche lezione di italiano e di uso del computer, qualche consiglio su come tenere la casa e cucinare, qualche serata di festa insieme. Piccoli gesti semplici, nel tentativo di “esprimere la concretezza del Vangelo”, come ci invita a fare Papa Francesco. Di giorno in giorno, le distanze si stanno accorciando. Ora non sono più giovani africani richiedenti asilo, hanno un volto, nome, una storia, dei sogni, delle fatiche, delle capacità, dei gusti. E a loro volta ci hanno conosciuti, ci hanno chiamati per nome, si sono fidati di noi, ci aspettano, ci aiutano, ci ospitano. Stanno imparando l’italiano, ad usare il computer, a tenere pulita la casa, vanno a scuola, uno di loro lavora e un altro inizierà nelle prossime settimane il servizio civile presso una cooperativa sociale. E noi siamo fieri di loro! E’ la magia dell’incontro, tra persone e non solo tra paesi e condizioni di vita diverse, quello che riesce a sospendere il pregiudizio e a farsi appassionare dall’altro. E’ una bella occasione per percepire la bellezza di abitare un territorio e di poterlo condividere, di sentirsi famiglia, di poter aprire le porte e affrontare insieme le eventuali difficoltà, con fiducia.