Il 22 gennaio ricorre la Domenica della Parola di Dio, una giornata voluta da papa Francesco quattro anni fa: “Il giorno dedicato alla Bibbia vuole essere non “una volta all’anno”, ma una volta per tutto l’anno, perché abbiamo urgente necessità di diventare familiari e intimi della Sacra Scrittura e del Risorto, che non cessa di spezzare la Parola e il Pane nella comunità dei credenti” (Francesco, Aperuit illis, 8). Posta nei pressi della giornata del dialogo tra cristiani ed ebrei – il 17 gennaio – e la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani – dal 18 al 25 gennaio – si pone come un faro luminoso che orienta la strada dell’incontro e della comunione fra tutti i credenti: è solo nell’ascolto di Dio che possiamo conoscere il suo amore, nonché comprendere la via del bene e della comunione tra noi e con lui. Dio parla e la sua parola crea, fa esistere: così è stato nei giorni della creazione (cf. Genesi 1) così è ogni giorno. È perché il Signore parla che tutto continua ad esistere ed è rispondendo alla sua parola, ascoltandola e vivendola con fede, che noi diventiamo “il meglio di noi stessi”. Diversi sono i luoghi in cui risuona la sua voce: la creazione (cf. Sapienza 13,5), la coscienza, i poveri, la Liturgia, la Chiesa e, in modo tutto particolare, la Scrittura che noi riconosciamo come ispirata da Dio (Concilio Vaticano II, Dei Verbum, 11). Lungo i secoli “la Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso di Cristo” (DV, 21): altrettanto vero, tuttavia, è che per molto tempo e in tanti casi la Scrittura non è stata valorizzata così da poter essere accolta dai credenti come “regola suprema”. Anche dopo il Concilio Vaticano II, che in modo esplicito ha rimesso nelle nostre mani la Bibbia, essa ci ha trovati a tratti entusiasti e più spesso indifferenti, tanto che, se è vero che la Bibbia è il libro più diffuso nel mondo e tra di noi, è altrettanto vero che spesso è tra i più impolverati.
Per vivere la fede è necessario ascoltare Dio che ci parla e noi sappiamo che questo dialogo passa soprattutto attraverso la Bibbia letta e pregata, da soli e insieme, da ragazzi, giovani e adulti, consapevoli che se accolta sotto la guida dello Spirito Santo essa offre la Parola che da la vita. Possano le nostre comunità non solo leggere di più e meglio la Bibbia ma coltivare attraverso di essa l’ascolto fiducioso del Signore.
Il parroco, don Silvano