La domenica della Parola di Dio, celebrata la scorsa settimana, ha ricordato a tutti che la Chiesa è la comunità dei convocati, di coloro che hanno risposto e continuano a rispondere a una chiamata che li raduna. La stessa parola “chiesa”, ce lo ricorda: il verbo “kalèo” che sta all’origine della parola greca “ecclesia”, da cui “chiesa”, significa “chiamare” e la particella “ek” posta all’inizio va proprio a indicare il movimento di chi si lascia radunare da una voce che chiama. Se è questa la natura della comunità cristiana, è alla Parola che la chiama che essa deve fare continuo ritorno per vivere: come con ogni persona, anche la comunione con il Signore cresce proprio grazie alla relazione e al dialogo con lui, con gesti e parole, in un dialogo fiducioso, cordiale, sincero.
Strumento straordinario di questa relazione è la Bibbia, letta, ascoltata e pregata da soli e insieme sotto la guida dello Spirito Santo: in questo libro, preso in mano nel desiderio di dialogare con Dio, noi scopriamo il Signore e la nostra vita e viviamo pienamente.
Insieme ai cristiani dei primi secoli che, come descrivono gli Atti degli apostoli e le Lettere del Nuovo Testamento, si riunivano frequentemente per spezzare il pane dell’Eucaristia e vivere la fraternità ma anche per ascoltare insieme il Signore, anche noi cerchiamo oggi di coltivare questa esperienza e la prossima Quaresima sarà l’occasione per farlo in modo più incisivo e comunitario. I tre Consigli pastorali dell’Unità pastorale hanno individuato nell’ascolto in gruppo e nelle case, una modalità concreta per essere comunità che trovano vitalità e fede nella parola di Dio. Concretamente, nelle settimane precedenti alla Pasqua, saremo invitati a ritrovarci a piccoli gruppi nelle case del nostro territorio per leggere in un contesto di preghiera e familiarità, aiutati da un animatore o animatrice che precedentemente si sarà preparato, i Vangeli domenicali. Sarà un’esperienza per gli adulti e i giovani ma anche per i ragazzi, non solo perché i gruppi potranno coinvolgere le famiglie nella loro interezza ma anche perché alcuni gruppi saranno realizzati tra adulti e giovani e altri coi ragazzi della catechesi.
“L’evangelizzazione richiede la familiarità con la Parola di Dio e questo esige che le parrocchie propongano uno studio serio e perseverante della Bibbia, come pure ne promuovano la lettura orante personale e comunitaria” (Francesco, Evangelii gaudium, 175). Sarà questo il nostro modo per accogliere questo invito, consapevoli che la vita cristiana parte anche da qui.
Il parroco, don Silvano