Per quanto nelle nostre tre parrocchie siano presenti numerose famiglie, delle suore di tre diverse congregazioni e quattro presbiteri, credo sia comunque esplicito anche a noi la fatica attuale di generare giovani a scelte di vita cristiana. Se da un lato diminuiscono le nascite, dall’altro è evidente che soltanto pochi giovani si sposano in chiesa, diventano preti, si consacrano al Signore o si lasciano coinvolgere a tempo pieno in un servizio per il Vangelo. Opportunamente, l’annuale domenica di preghiera per le vocazioni, ci ricorda che ogni scelta di vita cristiana è sempre un dono da invocare, accogliere e custodire: non è mai scontato che la comunità cristiana sia arricchita da giovani che si aprono alla vita dandole un progetto insieme al Signore.
Ma come diventare comunità capaci di generare vocazioni? Anche grazie al mio diretto impegno nel campo vocazionale come direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale delle vocazioni fino a settembre scorso, mi pare di poter dire che alcune attenzioni possono favorire questo sano dinamismo.
Credo sia necessario, anzitutto, diventare sempre più comunità di fede: tanto quanto un giovane tocca con mano nella sua parrocchia la gioia di seguire il Signore, tanto più avvertirà possibile anche coltivare le proprie domande sul futuro, affidarle a Dio, approfondirle insieme a un adulto e percorrere vie inesplorate pur di dare forma a quanto scoperto.
Una seconda via è quella che tra adulti ci si aiuti reciprocamente a vivere la vocazione che si è ricevuta, ossia che tra persone di vocazione diverse ci si stimi, ci si incontri, ci si sostenga e si collabori per il Vangelo: il primo annuncio della vocazione è la fedeltà gioiosa alla propria chiamata ma consapevoli che soltanto nella diversità di scelte emergono più tratti del volto bello di Dio.
Mentre mettiamo tutto il nostro impegno per le vocazioni, comprendiamo allora la necessità di pregare costantemente per noi ma anche per i ragazzi e i giovani, perché portino a Dio i loro interrogativi sul domani e si confrontino con lui per costruire dei progetti di vita generosi: è questa, non senza le altre, l’attenzione fondamentale da favorire. Ringraziamo il Signore che ci chiama tutti a realizzare un “meraviglioso poliedro” (Christus vivit n. 207) con le nostre diverse vocazioni e rinnoviamo l’impegno per i ragazzi, i giovani e il futuro delle nostre comunità avendo a cuore ogni chiamata di Dio.
don Silvano, il parroco