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È la Pasqua del Signore!

Ancora qualche giorno e sarà Pasqua, ma non pensiamo alla sola data di domenica 31 marzo.
La Pasqua del Signore non riguarda solo la sua risurrezione bensì l’intero suo passaggio dalla vita alla morte e dalla morte alla vita.
Ogni momento della passione, morte e risurrezione di Cristo è necessario per comprendere e vivere tutti gli altri. Come
potrei, al contrario, riconoscere in un corpo morto il Salvatore o nella croce un altare oppure trasformare il vuoto del sepolcro in un’esperienza di fede nel Risorto? Per decifrare e appropriarci in modo credente della Pasqua
del Signore è necessario mantenere unite le diverse giornate della sua passione, morte e risurrezione. Credere non consiste, infatti, nell’aderire a un contenuto o nel gesto magico del consenso all’evento sbaragliante della morte o della risurrezione, bensì nel lasciarsi prendere da una dinamica e, affinché la nostra storia si incontri con quella del Signore Gesù, è necessario che camminiamo insieme a lui e non soltanto che facciamo qualche assaggio della sua esperienza.
Forti anche di queste riflessioni, facciamo il possibile per vivere l’insieme del Triduo pasquale, partecipando alle celebrazioni che trovano il loro inizio nella Santa Cena del giovedì santo, apertura e anticipo della Pasqua, e il compimento nella Veglia pasquale del sabato sera, quando ormai si è già all’inizio dell’ottavo giorno.
Il parroco, don Silvano