Menu Chiudi

TI HO AMATO!

Da nove anni, la terza domenica di novembre, la Chiesa celebra la Giornata mondiale dei poveri. È un’occasione di preghiera e riflessione in cui la comunità cristiana pone al centro coloro che, per vari motivi, vivono nel bisogno. Siamo invitati a lasciarci toccare dalla loro realtà e a convertirci a uno stile di vita più accogliente, sobrio e fedele al Vangelo, coltivando un cuore povero, attento agli altri e capace di fraternità. Solo così potremo sperimentare davvero la gioia del Vangelo.
In questo spirito, papa Leone XIV, nella sua prima Esortazione apostolica, Dilexi te – Ti ho amato –, pone al centro della vita della Chiesa la realtà dei poveri. Il papa propone una teologia dell’amore incarnato e una spiritualità della povertà come luogo dell’incontro con Dio.
Riprendiamo insieme, brevemente, i punti principali di questo documento, con l’invito a leggerlo integralmente – è facilmente reperibile anche online – e a farne occasione di riflessione. Venerdì prossimo lo approfondiremo anche insieme agli operatori Caritas e ai ministri straordinari della Comunione, durante l’incontro già programmato.
1. Dio si incontra nel servizio ai bisognosi.
L’amore di Dio si rivela nella concretezza della vita e parla attraverso i volti dei poveri.
Servire chi è nel bisogno significa prolungare la preghiera e trasformare la fede in gesti di carità. Nei poveri, scrive il papa, “Cristo continua a parlarci e ad attenderci”.
2. Dio si è fatto povero tra i poveri.
La povertà appartiene alla stessa vita divina.
Nell’incarnazione, Dio sceglie di condividere la nostra condizione e di manifestare la grandezza del suo amore attraverso l’umiltà.
La povertà di Dio non toglie nulla alla sua gloria, ma la rivela in tutta la sua purezza.
3. Eucaristia e povertà sono un unico dono.
L’amore eucaristico e la carità verso i poveri formano un solo movimento del cuore di Cristo. Il corpo di Cristo ricevuto nell’Eucaristia è lo stesso che incontriamo in chi è affamato, nudo o solo. Ogni gesto di misericordia prolunga la mensa del Signore e diventa atto di adorazione.
4. La povertà come via di libertà e santità.
La povertà evangelica non è privazione, ma libertà del cuore. La Chiesa povera è quella che appartiene interamente a Cristo e trova nei poveri il suo tesoro. Chi vive con sobrietà e fiducia testimonia la fecondità della speranza e la gioia della comunione fraterna.
In Dilexi te emerge il volto di una Chiesa semplice, orante e misericordiosa, capace di unire altare e strada, contemplazione e servizio. Il filo che attraversa tutto il testo è l’amore: un amore che ascolta, accoglie, solleva e libera. Con questo testo, papa Leone invita tutta la Chiesa a lasciarsi amare da Cristo per diventare madre dei poveri.
don Silvano, il parroco