Da alcuni mesi, la Chiesa intera e, in un modo particolare, la Diocesi di Padova, sta vivendo l’esperienza del Sinodo, parola che richiama il “camminare insieme” e esprime una delle attività più importanti della comunità cristiana: dedicarsi del tempo per ascoltare il Signore e ricevere da lui luce e forza per vivere e annunciare la fede nel tempo presente.
Il cammino della nostra Diocesi è iniziato due anni fa: tanti piccoli gruppi di persone si sono ritrovati nelle parrocchie e hanno messo in evidenza alcuni elementi considerati importanti per la vita della Chiesa oggi. Dall’autunno scorso sono iniziati i lavori dell’Assemblea composta da 366 membri, tra loro ci siamo anch’io e tre laici dell’Unità pastorale: finora compito dell’Assemblea è stato quello di approfondire i temi indicati e di porsi in ascolto di quanto emerso nei due anni di lavoro.
Lavoriamo in un clima di preghiera, con serietà e desiderio di obbedienza al Vangelo al fine di precisare delle scelte concrete che incidano e promuovano il cammino diocesano. Con lo studio compiuto sono state precisate 28 proposte inerenti diversi aspetti della vita ecclesiale: la catechesi dei ragazzi, la gestione economica, l’accoglienza come atteggiamento indispensabile per fare comunità, le figure necessarie perché una comunità cristiana possa esprimersi… ma su tutte il bisogno di investire sul sano protagonismo di ogni membro della comunità cristiana affinché essa possa vivere; la promozione della vita fraterna a partire dal basso, dai piccoli gruppi, e centrata sulla lettura pregata della Bibbia; la collaborazione tra parrocchie vicine.
Mi sembra che ai nostri occhi, queste priorità siano già considerate necessarie per il futuro delle parrocchie della nostra Unità pastorale.
Come vivere la fede e testimoniarla se non con la partecipazione attiva di tutti alla responsabilità bella del Vangelo e del fare comunità? I Centri di ascolto vissuti in Quaresima, poi, hanno confermato l’importanza che la comunità si ritrovi, attorno alla Parola di Dio nella vita feriale. La nostra forma di Unità pastorale, poi, rivela come nessuna parrocchia possa vivere in modo autoreferenziale: sempre di più si ha bisogno delle altre comunità per continuare la propria missione.
In attesa del prosieguo del Sinodo, ma anche delle riflessioni dei Consigli pastorali parrocchiali delle nostre Parrocchie, chiediamo al Signore in questa domenica di Pentecoste il dono abbondante dello Spirito Santo per vivere la conversione che il Signore oggi ci domanda.
L’incontro con il Signore Gesù ci renda tutti discepoli missionari, battezzati che vivono la fede e la testimoniano con gioia.
Il parroco, don Silvano