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CUORI ARDENTI, PIEDI IN CAMMINO

Da quasi cento anni la Chiesa intera celebra ogni anno la Giornata missionaria. Nata in un tempo di grande entusiasmo di fede, oggi corre il rischio di passare in sordina: in realtà, è quanto mai importante, soprattutto in un tempo segnato da una crescente indifferenza spirituale tra i battezzati nonché dal propagarsi di violenze e guerre in tanti luoghi abitati da credenti di diverse religioni e da cristiani. Giornate come queste sono raccomandate “sia per infondere nei cattolici, fin dalla più tenera età, uno spirito veramente universale e missionario, sia per favorire una adeguata raccolta di sussidi a vantaggio di tutte le missioni e secondo le necessità di ciascuna” (Ad gentes, n. 38).
“Cuori ardenti, piedi in cammino” è il titolo dato alla Giornata di quest’anno dal Messaggio di Papa Francesco, con riferimento all’episodio evangelico dei due discepoli di Emmaus (cf. Lc 24,13-35). Come non sentire l’opportunità di annunciare Gesù Cristo a un mondo segnato da tanto girovagare alla ricerca di senso? Come non sentire la bellezza di camminare verso tutti coloro che sono tristi, arrabbiati, risentiti, sfiduciati per portare loro la gioia del Vangelo? Come non avvertire la chiamata a portare la ricchezza della sapienza cristiana nel mondo del lavoro e della scuola, nel territorio e nella politica?
L’espressione “cuori ardenti” ben ci ricorda che senza un’esperienza viva del Signore e del suo Vangelo lo slancio missionario si perde , non ha neppure inizio: parte da “cuori ardenti per il Signore” il desiderio di vivere il Vangelo e di condividere l’amicizia con Dio.
Una Giornata come questa, allora, diventa appello a tornare alla sorgente, al Signore, alla preghiera, all’ascolto della Parola di Dio, al confronto con i documenti della Chiesa, anche quelli della Dottrina sociale della Chiesa, appassionarsi ulteriormente a quanto il Vangelo ha da offrire alla vita di tutti, dare ragione del nostro credere, andare incontro agli altri da persone che hanno un dono credibile da offrire. Troppe volte siamo impacciati di fronte al mondo solo perché non abbiamo un profondo legame con il Signore, non conosciamo abbastanza la Parola di Dio e la ricca riflessione della Chiesa.
Lasciamoci coinvolgere dal desiderio del Signore che il suo Vangelo raggiunga l’umanità intera (cf. Mt 28,19) e sosteniamo le comunità cristiane più giovani sparse nel mondo ma prendiamoci a cuore anche la nostra fede entrando dentro alla Parola di Dio e alla riflessione della Chiesa, per stare con fiducia e da cristiani autentici nella società a cui apparteniamo, portando la ricchezza del Vangelo, senza temere di comportarci in modo diverso dagli altri.
Il parroco, don Silvano